Oggi andiamo un po’ fuori dai soliti argomenti enoici, ma in un certo senso, parlerò di qualcosa che sentiamo “sotto” e sopra la nostra pelle come il Vino.
Leggendo un “vecchio” articolo sull’ormai mitico Luca Gardini, pubblicato da Vanity Fairqualche annetto fa, ho notato alcune analogie fra me ed il grande Luca, la passione per il Vino, la posizione antitetica nei confronti dell’antica e riluttante pratica dello sputare il Vino in degustazione, la voglia (lui ci riesce sicuramente meglio di me!) di comunicare il Vino e con il Vino, in maniera più “easy” e “wine-friendly”, ma soprattutto che anche lui ha 2 tatuaggi!
Ecco il tema del giorno: il tatuaggio a tema vino o “wine themed tattoo” per fare un po’ il figo poliglotta!
Mi sono detto, se non posso batterlo in una degustazione alla cieca, in cui è risaputo, Luca straccerebbe chiunque anche con il raffreddore in una sala piena di fumatori di sigaro toscano, lo batterò nel numero di tatuaggi…sempre che non se ne sia fatto uno dopo quell’articolo! Speriamo di no! 😉
Scherzi a parte…non sono ridotto a questi livelli, ma ho sempre pensato che il tatuaggio, un po’ come nella sua più antica accezione, sia un simbolo ed un modo per incidere sulla propria pelle valori, emozioni e ricordi importanti cercando allo stesso tempo di mirare ad un risultato che sia esteticamente piacevole, lasciando stare i tatuaggi a scopo identificativo o ancor peggio i marchi che venivano tatuati sulla schiena degli schiavi romani.
Quindi il mio primo pensiero è andato al Vino ed è così che mi sono ritrovato a “Googleggiare” fra i meandri del mondo dei corpi tatuati, trovando una serie di “idee” che voglio condividere con tutti quelli che di Voi fanno della propria curiosità qualcosa di tanto importante da potersi anche rompere un po’ guardando qualche foto. Anticipo che io sto puntando a qualcosa di estremamente minimale e concettuale, quindi se qualcuno di Voi #winelovers avesse dei consigli da darmi sono ben accetti…fra quelli delle foto qui di seguito non ci sarà di certo il mio!
Dal semplice calice di Vino, al classico grappolo d’uva, passando per vere e proprie etichette di Vini francesi ad aforismi celebri come “In Vino Veritas”, per finire con ironiche interpretazioni degli archetti o del Vino in generale. Sicuramente il soggetto più tatuato è il calice/bicchiere e, probabilmente per un motivo cromatico, è quasi sempre di Vino rosso. Altri disegni che molti hanno trovato adatti ad un tatuaggio sono l’apribottiglie, le bottiglie di Champagne o addirittura le caratteristiche principali dei Vini.
La mia idea trascende un po’ tutto questo, ma quando arriverò ad una conclusione sarete i primi a saperlo, dato che non potrò mancare di postare nei miei profili social “un selfie” che ritragga il piccolo spazio di pelle che vorrei dedicare alla mia più grande passione, dopo la Vita stessa.
So che molti di Voi saranno contrari ai tatuaggi e che la critica riguardo temi leggeri e soggettivi come quello dei tatuaggi, è più che facile, ma a volte nella vita essere leggeri e fare qualche “cazzata” citando proprio il caro Luca Gardini, al quale ho dedicato la intro di questo post, ci aiuta a ricordarci che le cose da prendere sul serio sono ben altre e che, forse…se tutti prendessimo il Vino in maniera più giocosa, goduriosa e passionale, il Vino ci darebbe molto di più in cambio!